Sono molto più aggressivi e dannosi degli altri insetti che minacciano il legno.
Il legno ha tutto quello di cui i tarli hanno bisogno per vivere e riprodursi: vitamine, proteine, acqua.
Condizioni che ne favoriscono lo sviluppo sono: l’abbandono, l’incuria, l’umidità, il buio, il tepore del riscaldamento che elimina il periodo di letargo.
Il loro sviluppo è rapido: la femmina depone le uova che, una volta schiuse, diventano larve. Le larve iniziano subito a nutrirsi del legno scavando le gallerie.
In prossimità della superficie subiscono un’ulteriore trasformazione e, forato il legno, sfarfallano via per poi morire.
Quando mangiano sono dei bruchi e quando sono adulti hanno un corpetto rigido che protegge le ali.
È l’insetto aduto che fora il legno in superficie. Ogni foro corrisponde a un tarlo uscito.
Quando il tarlo erode il legno è silenzioso.
Alcuni tarli sono più pericolosi di altri grazie alle dimensioni: i fori di sfarfallamento possono superare 1 cm di diametro.
Alcuni sono particolarmente dannosi perché il loro ciclo vitale può durare anche più di 10 anni. Mobili e travature risultano sani, ma sotto la superficie tutto viene eroso.
Il ticchettio dei tarli è dovuto al corpetto rigido che viene battuto sulle volte delle gallerie: è il richiamo sessuale.